Il gatto che voleva salvare i libri, Sosuke Natsukawa
“E quindi Rintarō lo aveva accompagnato in silenzio fino alla fine. Dopodiché davanti a lui, oltre alla zia che lo guardava con espressione preoccupata, era rimasto quel negozio. Non che gli portasse dei debiti, ma quanto a valore non si poteva nemmeno considerare un’eredità. Si chiamava Libreria Natsuki, ed era un piccolo negozio di libri usati in un angolo della città.”
Rintarō, giovane ragazzo giapponese, ha sempre vissuto con il nonno e quando questo muore - il romanzo si apre con questo evento - la sua vita è come se si fermasse e lui si trovasse in una sorta di limbo nel quale lasciarsi trasportare inerme.
Timido e schivo si è sempre definito un hikikomori e la libreria del nonno è stato l’unico luogo nel quale si sia sempre sentito sicuro e veramente se stesso. I libri sono da sempre il suo mondo e quando un giorno si presenta un gatto parlante che lo coinvolge in pericolose missioni con l’unico scopo di salvare i libri dalla loro scomparsa Rintarō pensa di sognare. Cosa deve fare ora?
Seguire quello strano e irreale personaggio o seguire la zia in un’altra città lasciando la libreria al suo destino chiudendola per sempre?
“Non saranno i libri a
percorrere la vita al posto tuo. Un avido lettore che si dimentica di camminare
con le proprie gambe diventerà solo il voluminoso dizionario di un sapere
obsoleto. Niente di più che un pezzo di antiquariato che non servirà a nulla a
meno che qualcuno non lo apra.”
“Il gatto che voleva
salvare i libri” (Mondadori, 2020, traduzione di Bruno Forzan) è il secondo bellissimo
romanzo del medico giapponese Sosuke Natsukawa.
L’inizio è bellissimo ed
è impossibile non voler andare oltre per scoprire cosa è accaduto dopo il fatto
iniziale e che fine farà la libreria del nonno.
Realtà e magia si fondono
in un romanzo che ha come protagonisti i libri in ogni loro eccezione. Libri di
ogni genere, forma, libri antichi e libri contemporanei.
I labirinti che Rintarō e
il gatto attraversano ci portano tra coloro che i libri non sempre li amano,
talvolta vorrebbero trasformarli in forme insensate o preferirebbero
concentrarsi su altre forme di diffusione del sapere. Le riflessioni che si
aprono sono davvero tante e tutte attuali e più che mai reali.
“Se ti limiti a leggere
libri in modo così frenetico, non si
amplierà per questo il mondo a te
visibile. Per quante conoscenze tu riesca a inculcarti, se non pensi con la tua
testa e non cammini con le tue gambe tutto rimarrà solo qualcosa di preso
inutilmente a prestito.”
Rintarō che tanto ancora ha da imparare scopre che la sua passione va oltre la semplice
lettura di un
libro, si rende conto che salvare i libri significa salvare l’umanità.Sosuke Natsukawa
Ogni libro racchiude una
propria anima ed è questa che va preservata e fatta conoscere al mondo intero.
“Al giorno d’oggi
diminuiscono sempre più le occasioni di avere un contatto diretto con i libri,
è raro che gli venga dedicata attenzione, e così anche la loro anima si va via
via perdendo. Ma c’è ancora qualcuno che li ama dal profondo del cuore e
ascolta la loro voce, come te e tuo nonno prima di te.”
Rintarō scopre inoltre
che leggere e amare i libri non equivale necessariamente ad isolarsi dal mondo
ed una compagna di classe le farà anche scoprire l’amicizia con la A maiuscola.
“Quello spazio creato dal
nonno era un’importante oasi di ristoro anche per un hikikomori come il nipote,
e Rintarō, che a scuola non si sentiva a proprio agio in nessun posto, si
rintanava qui a leggere. All’inizio sceglieva i libri a caso, ma poi ci si
appassionava e li divorava avidamente. Lo considerava insomma il suo rifugio,
un santuario dove trovare protezione.”
“Il gatto che voleva
salvare i libri” ci ricorda l’importanza delle librerie indipendenti, dei librai e dei
libri al loro interno ed è ricca di frasi belle e importanti da ricordare.
Ogni libro porta con sé
un mondo ed ogni mondo è una visione verso l’altro, verso la condivisione,
verso l’infinito delle storie e verso la magia più bella che sia mai stata
creata.
Link per l'acquisto qui
Nessun commento:
Posta un commento