Una merce molto pregiata, Jean-Claude Grumberg |
“Per loro grande fortuna – non tutte le disgrazie vengono per nuocere – il povero boscaiolo e la povera boscaiola non avevano bambini da sfamare. Tutti i giorni il povero boscaiolo ringraziava il cielo per quella benedizione. La povera donna, invece, in cuor suo, se ne rammaricava. È ben vero che non aveva bambini da sfamare, ma non aveva nemmeno bambini da amare.”
Immaginate di fare un
viaggio nel tempo, sono gli anni ’40 in una delle zone più povere d’Europa.
Vivete tra i boschi, vostro marito fa quello che può per portare qualcosa da
mangiare a casa ma non è semplice, inoltre anche lui si è indurito e la casa non
è più il rifugio confortevole di una volta.
Ogni giorno provate a
raccogliere qualcosa da mettere sotto i denti e vi trovate davanti a quei
binari sui quali più volte avete visto passare il treno.
Voi non ci siete mai
salite ma vi piacerebbe perché lì sopra è certo che ci siano chissà quali ricchezze
e chissà quali bontà. La fame è tanta e nonostante il treno non sia lussuoso,
ma voi non ne avete mai visto altri, la vostra fantasia vola alta. Sapete solo
che si tratta di un treno merci e quella parola è piuttosto allettante.
Immaginate che poi davanti a quel treno troviate un fagottino con dentro un
bambino, quello mai avuto, un dono dal cielo o forse un dono da parte di quel
treno tanto misterioso.
Questo è “Una merce molto
pregiata” (Guanda, aprile 2019) del drammaturgo e scrittore di libri per bambini francese Jean-Claude
Grumberg, la storia di due boscaioli che in piena Seconda guerra mondiale
ricevono un dono davvero inusuale e particolarmente pregiato. Chi lo manda?
Perché? E come sarà prendersene cura?
Le pagine sono poche ma
la storia, che parte come si trattasse di una delle fiabe, talvolta
terrificanti, dei fratelli Grimm, una di quelle ambientante nella Foresta Nera,
è bellissima, intensa, più reale di quanto potremmo immaginare, e straziante.
“C’erano una volta, in un
grande bosco, una povera boscaiola e un povero boscaiolo. No no no, state
tranquilli, non si tratta di Pollicino! Nient’affatto. Io, proprio come voi,
detesto quella storia ridicola. Quando mai, e dove poi, si sono visti dei
genitori abbandonare i loro bambini perché non potevano sfamarli? Ma andiamo…”
“Una merce molto pregiata”
è una piccola opera d’arte, un incontro di storia, storie e sentimenti mai
sopiti, la testimonianza di un tempo che fu e che mai dovrà essere scordato.
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