“Mattia aggiusta cuori. Nella stufa a legna del suo laboratorio scalda i cuori gelidi e, con un ago d’argento, ricuce quelli infranti. Con pinze intrise d’oblio regola l’ora di chi è rimasto indietro perché non si rattristi sui ricordi del passato. Quando giunge la notte, e il silenzio dei sognatori avvolge la città, dal laboratorio escono suoni misteriosi, perché… Mattia ha un segreto.”
Mattia è un giovane
ragazzo che trascorre il tempo a lavorare nel suo laboratorio. A differenza di
quanto si potrebbe pensare non ripara scarpe, non fa il fabbro, non costruisce
giocattoli ma aggiusta cuori, con la maestria di un artigiano di talento ed
esperienza. Cuori infranti, cuori privi di calore, cuori insensibili.
Ha però un
segreto: dentro ogni cuore mette anche un pezzettino del suo. Poi ogni
primavera va a trovare Beatrice, che vive sulla montagna bosco e del quale è
innamorato. Ha per lei un regalo ogni anno ma lei lo respinge e non lo degna
neppure di un saluto, fino al tragico epilogo che porta lei ad un gesto
inaspettato.
“L’aggiustacuori” (Logos
Edizioni, 2011, traduzione di Antonella Lami) è un libro molto particolare scritto da Arturo Abad (autore anche
di “Zimbo” insieme a Joanna Consejo) e illustrato da Gabriel Pacheco
(messicano, classe 1973).
Il principio della storia
è davvero bello e le illustrazioni sono davvero bellissime, con quei colori
caldi e quei tronchi di alberi foderati con diverse trame polemiche.
Perché lui si
sacrifica ma lei continua a rifiutarlo? E perché lei si impossessa di qualcosa
di non suo nonostante continui a negarsi? Forse lui è dalla parte giusta e lei in quella sbagliata?
La forza drammatica non
manca ma sfocia a un certo punto quasi nel macabro rendendolo un libro poco
adatto ai più piccoli, non che nessuno avesse detto il contrario in ogni caso.
Come definirla però, una
storia romantica? Un racconto poetico? Non so, non è facile dirlo, so solo che
si rischia di cadere verso cliché pericolosi e poco educativi.
Pensiamo solamente alle
classiche, purtroppo, storie di femminicidio. Lui (secondo la sua mente malata)
si sacrifica per lei, lei però non capisce, non fa abbastanza, tenta di staccarsi
da lui ma alla fine sappiamo bene come finisce.
Dubito che Abad volesse
trasmettere un messaggio di questo tipo ma oggi più che mai è importante
prestare attenzione a ciò che si scrive, naturalmente con la piena libertà di
scrivere ciò che si vuole, e… a ognuno la sua interpretazione!
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