mercoledì 25 ottobre 2017

"Le tre del mattino" di Gianrico Carofiglio: quando padri e figli si ritrovano inaspettatamente

Le tre del mattino, Gianrico Carofiglio
“Quando finì, inseguendo il senso di ciò che aveva suonato in due scale conclusive e malinconiche, scoppiò in un applauso pieno di simpatia. E anch'io applaudii e continuai a farlo finché non fui sicuro che mi avesse visto, perché cominciavo a capire che esistono gli equivoci e non volevo che ce ne fossero in quel momento.”
Primi anni Ottanta. Antonio è un ragazzo al termine del liceo che a causa di un enigmatico problema di salute si ritrova a Marsiglia per sottoporsi ad una visita da uno specialista del posto. Ad accompagnarlo il padre, un uomo con una brillante carriera da matematico che fatica però ad esprimersi con il figlio. Quest'ultimo nutre un profondo rancore nei suoi confronti, in particolare per aver lasciato lui e la madre soli da ormai tanti anni. Marsiglia per Antonio non è altro che una città pericolosa, con nulla di interessante, pur non essendoci mai stato, ma si rivelerà ben diversa da come pensava e soprattutto sarà qui che padre e figlio troveranno finalmente un punto di contatto e l’occasione per conoscersi per la prima volta.

“Le tre del mattino” (Einaudi, ottobre 2017) è l’ultimo romanzo di Gianrico Carofiglio, scrittore pugliese noto soprattutto per i suoi thriller legali che di tanto in tanto ci delizia con romanzi che potrebbero essere definiti di formazione, come in questo caso.

Si tratta di una storia che si fa leggere con molta semplicità ma per nulla banale. Al centro l’esplorazione del mondo di due uomini, uno il giovane Antonio, l’altro l’ormai adulto padre. Il primo alle prese con le decisioni sul futuro e la visione di una vita ancora così poco definita, il secondo ancora attaccato ad una donna, la madre di suo figlio, elemento imprescindibile della sua esistenza nonostante la separazione.

E poi c’è quell'occasione, quel periodo sospeso dall'essenza delle storie lascive francesi, una sorta di limbo in cui tutto potrebbe accadere e all'interno del quale i due riescono finalmente a parlare; tutti i
Gianrico Carofiglio
pregiudizi reciproci svaniscono e si accorgono anzi di avere in comune molto più di quanto avrebbero mai immaginato. E il tempo assume un nuovo valore, si dilata, con la consapevolezza che tutto dipende da questo.

“L’essenziale, spiegò come se ci stesse impartendo una lezione (e in realtà era proprio così), era non lavorare più di quanto fosse necessario, magari solo mettendo da parte un minimo di riserva per le emergenze.”

In qualche modo mi ha fatto pensare al romanzo di Marco Missiroli “Atti osceni in luogo privato” (Feltrinelli, 2015), forse perché il protagonista è maschile, forse perché si parla di altri libri, forse per l’atmosfera che si respira, sebbene si tratti di storie differenti.

Le tre del mattino” è ricco di immagini piacevoli, di frasi belle che ispirano nuove riflessioni. È un viaggio nel mondo maschile, sempre troppo poco sondato nel mondo della letteratura in generale, ed è infine la scoperta di una Marsiglia affascinante, inedita ai più e fuori dal tempo.

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