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"Una casa senza libreria è una casa senza dignità, — ha qualcosa della locanda, — è come una città senza librai, — un villaggio senza scuole, — una lettera senza ortografia." Edmondo De Amicis
Oggi parliamo di specie
in via di estinzione. Di quale animale si tratta? No, no, nessun animale,
parliamo di librerie indipendenti italiane!
Sì, è ormai palese che le
librerie indipendenti italiane stiano, purtroppo, sparendo, con una velocità
incredibile. Le grandi catene e la vendita di libri scontati nei supermercati,
ma non solo, hanno debilitato i coraggiosi librai che si battono quotidianamente
per portare avanti con passione le loro attività che contribuiscono alla
diffusione della cultura in un’Italia che legge sempre meno.
Certo, tutti amiamo
entrare nelle mega librerie di qualche nota catena, stipata di libri, ma
vogliamo mettere con l’atmosfera delle librerie indipendenti, con un libraio
che può darci consigli letterari, che ama parlare con chi varca la soglia della
sua casa, con la tranquillità di un luogo in cui rilassarsi e girare
indisturbati senza essere sepolti dalla folla?
Con questa mia rubrica
voglio riscoprire le librerie indipendenti italiane, quelle che resistono e
vanno avanti nonostante tutto e tutti, quelle dei piccoli paesi e delle grandi
città.
Per cominciare vi
presento la Libreria Paese d’ombre di Gianpiero Carta sita a Villacidro, una
cittadina di poco più di quattordicimila abitanti nel Medio Campidano, a sud
ovest della Sardegna. La libreria prende il suo nome da “Paese d’ombre” il
romanzo dello scrittore Giuseppe Dessì che nel 1972 vinse il Premio Strega e
che a Villacidro trascorse gli anni più belli della sua infanzia e adolescenza.
A due passi dal municipio e dalla chiesa patronale la libreria di Gianpiero si
trova in una zona strategica e fermarsi di fronte alla sua sempre aggiornata
vetrina è ormai d’obbligo per chi transita di lì. Il passo successivo è entrare,
come ho fatto io così tante volte, scoprire un libraio gentile, talvolta
sostituito da un altrettanto gentile sorella, ed una miriade di libri tra i
quali perdersi, divisi per generi, autori, con una parte dedicata completamente
ai piccoli lettori ed un’altra, altrettanto importante, agli autori sardi, con
un angolo completamente riservato agli scritti di e su Giuseppe Dessì.
Ma preferisco fermarmi
qui e lasciar parlare il nostro impavido libraio indipendente.
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Benvenuto nel mio blog
Gianpiero. Quando e per quale motivo hai deciso di intraprendere il mestiere di
libraio?
Ciao Rebecca, grazie a Te
per avermi ospitato nel Tuo blog. Il “quando” preciso e decisivo della mia scelta
è stato una notte di riflessione dopo aver avuto una brevissima esperienza di
lavoro da dipendente. Il “quale motivo” personale l’amore per i libri, il loro
profumo rilassante e terapeutico nonché l’amore per la conoscenza. Il “quale
motivo” economico, la mancanza di una libreria nella mia cittadina.
Parlaci della tua
Libreria Paese d’ombre. Come è, fisicamente, e cosa rappresenta per te?
Fisicamente si presenta
in due settori/spazi ben distinti; uno dedicato alla narrativa e saggistica ed
un altro alla manualistica e testi per ragazzi. Per me rappresenta il mio
spazio vitale e sociale, quasi non lo vedo come un lavoro, ma bensì come un
luogo di accrescimento spirituale e di conoscenza.
Una zona della tua
libreria è dedicata ai lettori più piccoli. Quali sono i titoli da loro
preferiti?
I lettori di più piccoli
si appassionano per i libri che permettono loro un’interazione con il racconto
stesso o che lascino uno spazio ad un loro intervento nello scorrere degli
eventi della narrazione.
C’è un genere più
richiesto tra i lettori adulti?
Tra i lettori adulti, che
per mia personale esperienza sono prevalentemente donne, non vi è un genere che
prevale nettamente sugli altri. Azzarderei saggistica.
© Rebecca Mais |
Hai mai pensato ad un
franchising per la tua libreria?
Pensato mai, proposto
innumerevoli volte e fortunatamente sempre rifiutate. Voglio essere un libraio
e non un commesso.
Quale pensi sia il
problema principale per le librerie indipendenti? Le persone che non leggono o
qualcosa di più profondo?
Penso sia la poco tutela
da parte degli editori nei confronti delle librerie indipendenti, non
riconoscendo in noi il vero polmone vitale della promozione e diffusione del
libro.
Immagino ti arrivino
richieste di ogni tipo ma qual è la più assurda che ricordi?
Ormai è una richiesta
assurda continua: “quanto è lo sconto”, prima ancora di sapere che libro o
scrittore desidera il lettore.
Quanti libri leggi in media in un anno?
Mediamente circa trenta.
Almeno due/tre al mese credo sia terapeutico.
L’ultimo libro letto?
“Il grande nudo” di Gianni Tetti
Come il diffondersi delle
nuove tecnologie ha influenzato il tuo mestiere di libraio?
Le nuove tecnologie
quando usate bene sono un vantaggio per tutti. La diffusione della lettura
passa anche tramite gli e-book. o altri modi di lettura. Quando uno ama un
libro alla fine lo vuole “possedere” materialmente, ossia in formato cartaceo. Non ho mai visto i librai
scendere in sciopero contro “nuove forme di lettura”… vedi esempi recenti in
altri settori .
© Rebecca Mais |
Credo sinceramente che
ancora ad oggi la rivoluzione tecnologica più avanzata sia il libro.
Qual è, per te, il
cliente ideale?
Quello con cui
chiacchierare di libri e scrittori… cioè di noi e di vita.
Non è necessario
l’acquisto.
Per quale motivo un
lettore dovrebbe preferire una libreria indipendente ad una grande catena?
Le motivazioni sono
strettamente personali... ma da Noi un lettore dovrebbe sentirsi più “libero”,
e “tutelato” rispetto alle imposizioni del mercato o dettato dagli sconti
civetta.
Un augurio per il libraio
che ti succederà in questa rubrica?
Coraggio, la nostra è una
“missione” meravigliosa.
Ti ringrazio Gianpiero e spero che le tue parole contribuiscano a ricordare ai lettori (attuali e futuri) che esistono tante altre librerie come la tua, indipendenti, ricche di libri e di passione di chi come te ci ha creduto e continua a farlo.
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