La natura esposta |
“Cammino fino al termine della notte. Incrocio i pescatori che vanno alle barche. Un bar apre per loro. Il buio si scolorisce, l’alba inizia con effetto di solvente, poi la notte si fa sollevare come una saracinesca. Qui non ci sono galli a salire sopra un montarozzo per strillare all'oriente. Qui scoppietta il motore diesel delle barche in uscita.”
Antonio D’Orrico l’ha
definito pesante e illeggibile. Altre recensioni fanno invece riferimento ai
processi che l’hanno visto protagonista di recente. Ma ci si può limitare a
questo se davvero si è letto l’ultimo romanzo di Erri De Luca?
“La natura esposta” (Feltrinelli,
2016) si presenta in modo piuttosto semplice: un uomo di montagna, che nel
tempo libero aveva preso l’abitudine di accompagnare profughi oltre il confine,
si trova costretto a scendere a valle, lì dove c’è il mare. Qui propone la sua
abilità di scultore per guadagnare quanto gli basta per vivere e viene per ciò ingaggiato da un prete per ricostruire la
nudità di un crocifisso che è stato deturpato e che ora si intende riportare
alla forma originale. È un lavoro duro, di precisione, molto più faticoso del
previsto e implicante una serie di riflessioni che vanno oltre il semplice
lavoro manuale.
“La natura esposta” è senza
dubbio uno dei migliori romanzi di Erri De Luca. Seppur il protagonista
principale ricordi in alcuni tratti gli uomini di montagna rudi e oscuri di
Mauro Corona, per il resto si tratta di un romanzo dalle molteplici riflessioni
e dal sapore filosofico.
Si parla di religione, di
profughi, di ateismo, di agnosticismo, di arte, di montagna, di mare. Si parla
di temi dei quali ci capita di discutere quotidianamente, è un incontro di
pensieri che portano ad altri più profondi.
È un percorrere la storia
prima attraverso il passato, in particolare attraverso i testi sacri, poi verso il presente e infine nel futuro che pare
così prevedibile. È un ritorno all'umanità, ai rapporti tra esseri umani
indipendenti da etnia, culto religioso o altro.
È un disquisire di
religioni, al punto da immergersi in esse, denudarsi per comprendere meglio ciò
che fu e che oggi sembra divenuto più complicato da comprendere.
Erri De Luca |
È un romanzo da gustare
con lentezza, nonostante il suo essere scorrevole, da ponderare. Frasi brevi,
essenziali, così come dovrebbero essere le esistenze di chi decide di dare la
giusta importanza alla vita stessa, priva di accessori superflui.
“La natura esposta” è un
viaggio in una dimensione parallela, tra culture e usanze differenti, tra
scelte difficili e nuove consapevolezze.
Un libro per chi ama
andare oltre le semplici storie, per chi apprezza le contaminazioni, i toni quasi poetici e i misteri
pregni di simbologie del passato.
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