sabato 10 settembre 2016

“Io prima di te”, al cinema il film di Thea Sharrock tratto dall’omonimo romanzo di Jojo Moyes (#NO SPOILER)

Io prima di te
Per chi legge un libro non è mai così semplice pensare di vederne una trasposizione cinematografica. Quante volte siete rimasti delusi perché il film non riportava ciò il libro raccontava o perché erano state fatte modifiche insulse e fastidiose? 

Mi sono fatta questo discorso anche per “Io prima di te”. Mesi fa, quando venne annunciata l‘uscita al cinema, vidi alcuni trailers e cominciai ad avere i primi dubbi. Lou sembrava troppo ridicola, lui non so se mi convinceva e poi il resto… Non so, erano pochi minuti ma avevo già un giudizio piuttosto netto secondo il quale sarei rimasta delusa almeno al novanta per cento.

Poi però è arrivato il primo settembre, in giro si è cominciato a parlarne, tutti che andavano a vederlo e ne parlavano in modo entusiasta e allora la curiosità è stata troppo forte. Anche se in genere non amo né leggere né vedere al cinema ciò che in troppi leggono e vedono.

Sì, è vero, avevo già tutto in mente durante la lettura, la fantasia di un books addicted è infinita ma in fondo in fondo a tutti i lettori piacerebbe poter avere davanti agli occhi la ricostruzione di una storia che ci ha appassionato come è capitato a mezzo mondo con “Io prima di te”.

E così... ebbene sì, anche io ho ceduto e sono andata a vederlo! E ora posso darvi il mio parere. 

Ma prima qualche info tecnica. “Io prima di te” (nell’originale “Me Before You”) rappresenta il debutto cinematografico della regista inglese Thea Sharrockclasse 1974. Con una bella gavetta dietro di sé, è stata la più giovane regista teatrale britannica, e ha lavorato con nomi del calibro di Keira Knightley, Damian Lewis e Benedict Cumberbatch, solo per citarne alcuni.

La sua idea di riportare il romanzo di Jojo Moyes sul grande schermo è stata azzeccata, con il successo del libro era quasi scontato che l’uscita al cinema sarebbe stato accolto con altrettanto entusiasmo.
Lou e Will

Interpreti principali della pellicola Emilia Clarke (Louisa Clark - curiosa la somiglianza dei due cognomi – resa famosa dal ruolo di Daenerys Targary ne “Il Trono di Spade”), Sam Claflin (William Traynor, già visto in “Biancaneve e il cacciatore”, “Hunger Games: La ragazza di fuoco”, “Posh”), Janet McTeer (Camilla Traynor, protagonista di “Hannah Arendt” e della serie TV “The White Queen”), Charles Dance (Steven Traynor, anch’esso nel cast de “Il Trono di Spade”).

Tutto comincia come nel libro, Lou, ragazza estroversa ed estrosa, vive in un piccolo villaggio della campagna inglese, perde il lavoro e ne cerca uno nuovo e finisce a casa della benestante famiglia Traynor per intrattenere il figlio che alcuni anni prima ha subito un brutto incidente che lo ha paralizzato e costretto a trascorrere le giornate immobilizzato sulla sua carrozzina. Will non ha un carattere semplice ma Lou farà di tutto per alleggerirgli la vita.

Chi ha letto il libro sa come prosegue e come si conclude la storia, chi non l’ha letto deve farlo, perciò mi fermo qui con la trama. Sappiate in ogni caso che si tratta di una storia di amore, di libertà e di comprensione. Al centro vi sono le difficoltà di una persona con una disabilità sopraggiunta improvvisamente e il rapporto con gli altri, tra scoperte e luoghi comuni.

Una storia intensa che tra le pagine di Jojo Moyes (pubblicato in Italia la prima volta nel gennaio del 2012 dalla Mondadori e riproposto nel 2016 con un nuova copertina) trova la sua missione espressione ma che anche nel film la regista ha fatto il possibile per renderla nel migliore dei modi, seppur con qualche pecca.
L’atmosfera tra i due protagonisti è la stessa, così come la magia che nasce dal loro rapporto così stretto, ma, come sempre capita, difficilmente si riescono a riportare i pensieri e le riflessioni che si ritrovano tra le pagine.

Emilia Clarke è perfetta nella parte di Lou, i sorrisi, l’essere imbranata, la sua dolcezza ci sono tutti e ciò che si vedeva nel trailer è smentito in positivo. Lo stesso Sam Claflin nel ruolo di Will non è niente male. Ma la sorella di Will che fine ha fatto? Non la si nomina neppure. E le simpatiche gag con protagonista il nonno di Lou?

Me before you, Jojo Moyes
Un altro aspetto che può essere definito negativo è dato dai luoghi che rimangono anonimi. La verde campagna inglese è facilmente riconducibile, ma dove ci troviamo esattamente? Quali sono i luoghi in cui i due trascorrono del tempo fuori casa? E dove trascorrono la vacanza all'estero?

Il finale poi è forse troppo veloce, perché non giungere al termine lasciando allo spettatore più spazio per la riflessione e donando così maggiore pathos?

Certo, 110 minuti non sono sufficienti per raccontare tutto ciò che accade nelle quasi 400 pagine del libro, ma nonostante tutto il film merita di essere visto.

Pur notando delle mancanze è innegabile che le vicende rimangano fedeli all'originale, anche qui ritroviamo non la solita sdolcinata storia d’amore ma una storia di vita vera.

Per questo motivo il mio consiglio è di vedere il film, qualora ne abbiate l’occasione. Troverete come me dei difetti ma godrete di ogni momento ripensando al libro e ne uscirete piuttosto soddisfatti.


E se l’avete visto, o lo farete, e avrete voglia di parlarne, io sono qui! 


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