martedì 13 febbraio 2024

“L’aria innocente dell’estate” di Melissa Harrison: la nostalgia del passato e la crudeltà del presente

L'aria innocente dell'estate, Melissa Harrison

“Ero una strana bambina, ora lo capisco; di sicuro secondo i flemmatici, pratici criteri delle famiglie di agricoltori della zona. Preferivo la compagnia dei libri a quella dei miei coetanei e venivo spesso rimproverata dai miei genitori perché abbandonavo i doveri a metà, distratta dal mondo più ricco e fervido della mia mente.”

Inghilterra, primi anni Trenta. Edith ha quattordici anni e vive con la sua famiglia in una fattoria nella quale il lavoro non manca mai per nessuno. Il paesaggio è quello rurale che affascina da sempre ma la gente non se la passa troppo bene, impoverita dalla recente Grande Guerra e dalla Grande depressione

La quotidianità ben consolidata viene però turbata dall’arrivo di Constance FitzAllen, giornalista di Londra giunta in paese per scrivere sugli usi e costumi dei contadini del luogo. 

Edith, che si è sempre sentita diversa dagli altri e che da sempre preferisce la compagnia dei libri ai giochi, è subito affascinata da questa donna che indossa i pantaloni e che svolge un lavoro solitamente svolto da uomini. Solo con il tempo si renderà conto che Constance, che lei considerava una mentore, non è come lei pensava e sta provando a diffondere le sue idee politiche, portate lì da Londra, che potrebbero essere molto pericolose e danneggiare il piccolo villaggio.

Il tempo del raccolto si avvicina, le pressioni sono tante per tutti e in particolare per Edith, comprendere cosa fare e con chi schierarsi non sarà semplice e basterà poco perché tutto precipiti improvvisamente.

“L’aria innocente dell’estate” (Fazi Editore, 2023, traduzione di Stefano Bortolussi) è il primo romanzo tradotto in Italia della scrittrice britannica Melissa Harrison, classe 1975.

Un vero e proprio capolavoro, l’immagine di un mondo arcaico e patriarcale, l’incontro tra ciò che fu e ciò che ora è, con la paura del nuovo visto con gli occhi della giovane protagonista e con quella dei genitori e degli abitanti del paese.

“È difficile immaginare, quando stai crescendo, che il mondo potrebbe essere diverso da come lo vedi, poiché la normalità ammonta a ciò che sperimenti per la prima volta, e solo il passare del tempo ti fa capire che la tua infanzia avrebbe potuto essere diversa da quello che è stata.”

I dettagli, le descrizioni dei paesaggi che incontrano pensieri e speranze di Edith, sono affascinanti e vividi, pregni di libertà e tormento, di natura incontaminata minacciata dall’avvicinarsi delle città.

“L’aria innocente dell’estate” è la visione di un mondo scandito dai ritmi della campagna accompagnata dai grandi temi di quel periodo storico inglese: la divisione in classi sociali, il patriarcato, le tradizioni contadine, gli ideali politici che si credevano potessero rivoluzionare ogni cosa.

“È inutile che una donna si arrabbi, bambina mia. Non cambia nulla, oppure cambia tutto. E nessuna delle due cose va bene.”

Melissa Harrison

Melissa Harrison è forse nata nell’epoca sbagliata perché in lei, nella sua scrittura e nelle sue storie, c’è così tanto di autori come Thomas Hardy o Charlotte Brontë.

Una narrazione netta e delicata al tempo stesso, protagonisti ben delineati che contribuiscono, ognuno a modo proprio, a mostrarne la realtà, i luoghi e la quotidianità.

Ed un finale potente e spiazzante che davvero non ci saremo mai aspettate.

“Ora mi rendo conto che erano gli ultimi vittoriani, che abitavano un mondo ormai scomparso da tempo, e che visitandoli si godeva di una tregua momentanea dalle ansie dell’età moderna, da quella sensazione sotterranea che in quegli anni tormentava tutti, me compresa: la percezione che le cose stessero andando velocemente nella direzione sbagliata.”

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