29 virgola 9 periodico, Sara Pollini
“Doveva partire. L’ispirazione sarebbe arrivata solo se avesse saputo coltivarla. Se avesse respirato aria intrisa di fiumi e ribellione. Se avesse mangiato poesia e bevuto assenzio, se avesse guardato lo stesso cielo che guardavano Jack Kerouac, Allen Ginsberg e William Burroughs, giusto in tempo per perdersi di nuovo al calare della notte. Doveva bere whisky soda dagli stessi bicchieri, pisciare birra nella stessa latrina. Doveva sentire la vita sulla pelle. Anzi, sotto.”
Giovanni compirà trenta anni tra pochi mesi e questo lo ossessiona così tanto da portarlo a riflettere sul suo passato e presente, arrivando alla conclusione di non aver mai combinato niente di davvero rilevante. Il suo intento è di fare qualcosa che lo porti alla felicità tanto agognata e di allontanarsi da una famiglia per lui opprimente.
Va detto che è un ragazzo molto particolare con una passione per tutto ciò che è sregolato, tra queste la Beat Generation, il movimento culturale che si sviluppò in America negli anni Cinquanta con Jack Kerouac tra i principali esponenti.
Giovanni vorrebbe emularne i passi ed è così che partorisce un’idea che è certo gli cambierà la vita: partire per San Francisco, fare ciò che Kerouac e compagni facevano, frequentare gli stessi luoghi e perfino scrivere un romanzo.
Sarà un viaggio da sogno ma
il risveglio, una volta giunto a destinazione, non sarà dei migliori, e ben
poco risulterà come lo aveva immaginato. Inoltre, le abitudini sfrenate di
Kerouac non sono per tutti e il famoso scrittore è a proprio causa di queste
che morì precocemente.
Riuscirà Giovanni a
trovare l’ispirazione e la felicità desiderate? E, soprattutto, riuscirà a
scrivere il libro che potrebbe cambiargli la vita?
“29 virgola 9 periodico” (Porto
Seguro, 2023) è il primo romanzo della milanese Sara Pollini che di mestiere
scrive slogan e altre cosette per le auto, le birre e i mobili svedesi.
Una storia nella quale il
viaggio fisico incontra quello mentale, all’inseguimento di un qualcosa che
chissà se esiste ancora.
“Doveva avere una vita
più interessante, una vita on the road. Il resto sarebbe arrivato.”
Giovanni potrebbe essere
uno di noi, nei momenti di incertezza delle nostre esistenze, quando capire chi
fossimo e cosa volessimo sembrava la cosa più complicata che avremo dovuto affrontare.
“29 virgola 9 periodico”
è anche un bellissimo viaggio in una San Francisco magica, con il suo iconico
Golden Gate Bridge, le stradine che nascondono localini fuori dal tempo e l’immenso
Oceano Pacifico. Sara Pollini
Ma non è solo questo, è
anche il faccia a faccia con le insidie della quotidianità sempre pronte a
ghermire chi, come Giovanni, si scopre fragile e non ancora pronto a prendere
decisioni importanti.
“Ma poi la sua mente si
rimise a macinare ipotesi. Forse era il segno che aspettava, la conferma che
era davvero lui, l’erede moderno della Beat Generation.”
Droga e alcol, amici poco
affidabili e festini senza fine: il nostro amico, non lo si può non considerare
tale dopo averlo accompagnato per quasi duecento pagine, si sarebbe dovuto
comportare in modo differente o noi avremo compiuto le stesse scelte, al suo
posto?
Giudicare qualcuno non è
mai corretto ma il finale dolceamaro ci porta sicuramente a riflettere su quanto
accade, sul mondo che stiamo vivendo, sul disorientamento nostro e di tutti
quei giovani che faticano a trovare un posto nel mondo e che troppo spesso si
ritrovano vittime dell’emulazione scordando di coltivare la propria personalità.
Un romanzo scorrevole,
piacevole, ironico e divertente quanto basta, con una scrittura che potrà certamente essere affinata e
ulteriormente potenziata.
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