lunedì 18 ottobre 2021

“Vita nostra” di Marina & Sergej Djačenko: vita, morte, amore, amicizia, amore, magia, paura nell’Istituto russo di Tecniche speciali

Vita nostra, Marina & Sergej Djačenko

“E se avesse urlato? Invocato aiuto? Nessuno avrebbe capito. Nessuno avrebbe capito. Nessuno avrebbe colto la ragione del terrore che Saška provava di fronte a quell’uomo tutto sommato ordinario. Sì, il volto pallido, gli occhiali scuri… Ma cosa le accadeva davvero quando lui la guardava in quel modo da dietro le lenti impenetrabili?”

Scrivere una sinossi e parlare di questo romanzo non è così semplice, un po’ per la complessità dello stesso, un po’ per la paura di spoilerare a svantaggio di chi non lo ha ancora letto.

Ma comincio col dirvi che si tratta di qualcosa di molto particolare e probabilmente non avete mai letto niente di simile prima d’ora.

Tutto comincia con Saška, una giovane ragazza che, durante le vacanze estive al mare con la madre, viene avvicinata da uno strano uomo con gli occhiali da sole che la obbliga ad eseguire dei compiti davvero singolari, come svegliarsi ogni mattina alle quattro e nuotare nuda dalla riva ad una boa e viceversa. 

Dopo ogni prova vomita monete.  Una volta tornata a casa le prove aumentano, così come le monete. Sempre spinta dalla paura l’anno successivo, terminate le scuole superiori, viene obbligata a trasferirsi in un piccolo paesino della Russia per frequentare l’Istituto di Tecniche speciali. Cosa si studi non è chiaro, così come poco comprensibili sono le materie e i loro contenuti. 

I docenti pretendono tanto, al limite della crudeltà, i compagni dello stesso anno sono spaventati e quelli più grandi sembrano essere altrove con la mente e talvolta con il corpo. Saška fa subito amicizia con Kostja, un ragazzo sensibile che più volte la riporterà alla realtà ma la fame di conoscenza e la voglia di andare oltre porteranno la ragazza ad innumerevoli metamorfosi e crisi. 

Niente è chiaro ma è certo che Saška dovrà decidere se andare avanti su questa strada o tornare indietro per ritrovare le persone alle quali è più legata.

Aliette De Bodard lo ha definito un ‘Harry Potter sotto steroidi’, Lev Grossmann afferma che ha avuto un grande ascendente sulla sua scrittura e Charlie Holmberg scrive che, cosa che personalmente posso confermare, ‘è come una droga: più leggi, più senti il bisogno di continuare a leggere’.

“Che senso aveva andare a scuola, o iscriversi all’università, se al mondo esisteva – se davvero esisteva – un uomo oscuro che nelle mani stringeva sogni, realtà, incidenti?”

“Vita nostra” (FaziEditore, ottobre 2021, traduzione di Silvia Carli e Denise Silvestri) romanzo pluripremiato dei coniugi Marina & Sergej Djačenko (originari di Kiev, attualmente risiedono in California; questo è il loro primo libro tradotto in lingua italiana) è difficilmente
collocabile in un unico genere: in parte è un fantasy ma c’è anche tanta filosofia ed è soprattutto un romanzo di formazione.

Marina & Sergej Djačenko
“Quando Saška si riconosceva come una Parola, si sentiva lieve come mai nella vita. Era la tranquillità con cui un dente di leone sbocciava per primo in un prato verde. Un felice istante senza vento, senza futuro e, dunque, senza morte.”

Saška è una ragazza come tante, in un’età di incertezze e alle prese con la scelta dell’università. Ma non sempre le cose vanno come avremo immaginato ed è proprio ciò che capita a lei quando viene ‘scelta’ per qualcosa che faticherà a capire dall’inizio alla fine.

Scoprirà anche che l’ambizione può portare lontano, troppo lontano a volte.

Il mito della caverna di Platone è senza dubbio il riferimento filosofico più evidente, ma c’è tanto altro: psicologia, fantascienza, magia, soprannaturale.

Si parla di rapporto tra genitori e figli, di amicizia, di amore sondato in profondità, a tratti persino cervellotico, “Vita nostra” potrebbe rappresentare una realtà dai risvolti simili ad un film dell’orrore o potrebbe essere la nostra realtà quotidiana vista da una prospettiva diversa, nascosta, visibile solo a pochi.

“Sono tutti parole. Le persone sono state pronunciate ad alta voce a un certo punto da qualcuno. E continuano a esprimere parole e concetti senza avere idea del loro significato autentico.”

Fantastico, poetico, labirintico (i mondi, quelli psichici, sono quelli di Escher e di Piranesi) spietato e commovente. 

“Vita nostra” è questo è tanto altro, un libro che sorprende, fa riflettere e al quale si continua a pensare anche una volta terminato.

Link per l'acquisto qui 





Nessun commento:

Posta un commento