“Jon resta sulla porta del salotto e la guarda. Cerca non strizzare gli occhi. Vuole chiederle qualcosa del compleanno, domani compirà nove anni. Ora pensa che può aspettare, lei dorme. Un libro sulle ginocchia. È abituato a vederla così. Un libro, la luce intensa della lampada. Spesso ha una sigaretta accesa, lui segue con lo sguardo il fumo che si arriccia verso il soffitto. I capelli lunghi e neri di lei sono sparsi sullo schienale, una ciocca esce dal bordo, si muove lentamente. Accarezzami i capelli Jon.”
Una madre e un figlio in
un piccolo paese nell’estremo nord della Norvegia, per i due è tutto nuovo, il
giorno dopo lui compirà nove anni, lei ha appena cominciato un nuovo lavoro.
È pieno inverno, l’estate
è lontana e il freddo si fa sentire. Jon e Vibeke si vogliono bene ma vivono
due vite distinte, nonostante abitino sotto lo stesso tetto. Lei crede che il
figlio stia dormendo nella sua camera mentre in realtà è uscito di casa, lei se
ne va in biblioteca ma la trova chiusa e finisce al luna park dove conosce un
uomo. Vivono le loro vite senza preoccuparsi troppo dell’altro e quando lo
fanno ciò non incide sull’andamento dei fatti. Poi però accade qualcosa e tutto
potrebbe cambiare, ma…
“Amore” (2019, Ponte alle Grazie, traduzione di Luigi Spagnol in collaborazione con l’autrice Hanne Ørstavik) è un romanzo molto particolare, una storia nella quale l’amore è raccontato e mostrato in maniera differente.
Gli incontri sono
fondamentali ma a creare scompiglio nel lettore è questa separazione, non
forzata, di madre e figlio: perché si muovono indipendentemente? Come possono non
contemplare il fatto che uno dei due potrebbe preoccuparsi non trovando
l’altro?Hanne Ørstavik
Jon è ancora piccolo, per
lui la figura della madre dovrebbe essere fondamentale, lei è una giovane donna
che legge tanto e dai libri trae gran parte della visione del mondo.
“Si chiede se legge
velocemente o lentamente. Ha voglia di domandarglielo. Pensa che il tempo di
lettura dica qualcosa su quale ritmo si ha come persona, qualcosa
sull’atteggiamento verso la vita.”
Ma poi quale è la realtà?
Se le decisioni di entrambi dovessero portare a cambiamenti radicali del loro
futuro?
Ciò che ci si immagina ad
un certo punto del libro non accade ma avviene poi qualcosa di ancora peggiore
che lascia a bocca aperta.
Stile minimale, ritmo
lento ma inesorabile. Un romanzo di poco più di cento pagine da leggere con la
voglia di scoprire le dinamiche di questa famiglia con la consapevolezza che
anche una volta terminato non sarà semplice smettere di pensarci e di riflettere sui due
originali protagonisti.
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