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Non è mai troppo tardi di Stefania Russo |
“È quando sei giovane che la morte ti mette paura. Da vecchia non ha più alcun potere su di te. Quando sei rimasta sulla Terra abbastanza a lungo da poter vedere tutto quello che c’era da vedere, e forse anche un po’ di più, la morte assume un significato del tutto diverso, quasi liberatorio. Non è altro che il flusso naturale delle cose, una prospettiva fisiologica.”
Buon anno nuovo lettrici
e lettori! Questa è la mia prima recensione del 2021 e spero che anche per voi
l’anno sia cominciato con tante nuove letture interessanti! Le tensioni e le
preoccupazioni dell’anno precedente non hanno favorito la lettura, nonostante
il tempo trascorso a casa, ma proviamo a lasciarci alle spalle i brutti periodi
e pensiamo solamente ai libri!!
Ho deciso di iniziare con
un libro letto nel 2020 e sul quale non avevo ancora scritto, un libro che ho
amato e che trovo ideale per un nuovo inizio ricco di speranza e buoni
sentimenti.
Avete presente quei
palazzoni di cemento grigi che vi accolgono all’entrata di Milano o che avete
visto tante volte in televisione? Avete mai provato ad immaginare chi ci vive? Se
pensate a persone che non se la passano troppo bene economicamente non siete
lontani dalla realtà mentre vi siete sbagliati se avete immaginato malviventi o
persone simili.
“Non è mai troppo tardi” racconta la storia di Annarita che in quello che chiama Mostro di cemento ci abita da una vita. Ha ottantaquattro anni, è costretta a muoversi in sedie a rotelle e potete immaginare l’accessibilità di simili strutture. Da alcuni anni non è più autosufficiente e Olga le da una mano alcune ore ogni giorno.
La figlia
Katia vive a pochi passi da lei ma sembra non avere più tempo per la madre; per
fortuna c’è anche Stella che della nonna si prende cura e le fa compagnia ogni
volta che le è possibile. Le giornate trascorrono così, tra affetti, amicizie,
un caffè al bar sotto, le messe e le iniziative di don Antonio, le scorribande
di Totò e i suoi amici. E poi la Banca del Tempo, l’idea di Stella che potrebbe
essere la salvezza per la sorella di Olga gravemente malata.
“Non è mai troppo tardi”
(Sperling & Kupfer, 2020) è il primo romanzo della giovane milanese (ora
residente in provincia di Modena) Stefania Russo. Un romanzo del quale si è
parlato tanto e ovunque, motivo per il quale ho deciso di leggerlo e posso ora
dire di non essermene pentita.
La storia è molto bella, molto più di quanto potreste pensare dopo averne letto la trama.
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Stefania Russo |
Annarita è una protagonista perfetta e non vi fate ingannare dall’età, la sua vita è ricchissima, la sua esperienza è da esempio per i più giovani, e per noi lettrici e lettori, e ciò che le accade non è poi così lontano dalle nostre realtà.
“È bizzarro: a volte hai
la sensazione di vivere l’ennesima giornata inutile della tua vita, poi un paio
di amici ti portano due fette di torta e un bricco di caffè, e allora il mondo
ti sembra subito migliore.”
Ogni personaggio di
questa storia riveste un ruolo preciso ed è impossibile non affezionarsi a
ciascuno di loro; cadauno portatore di racconti, di esistenze non semplici ma
con la speranza e la voglia di mettersi in gioco sempre presenti.
Annarita, Stella e tutti
gli altri ci insegnano ad andare avanti nonostante tutto e tutti, a mostrare
considerazione per chi è più grande di noi senza dimenticare che, se avremo
fortuna, un giorno noi stessi arriveremo a quell’età troppo spesso denigrata e
spregiata. Nessuna età è troppo in là per meritare rispetto e felicità.
“Sta per arrivare la mia
felicità e, scusatemi, ma adesso devo andare ad accoglierla.”
“Non è mai troppo tardi”
è dolce, spietatamente reale, emozionante, pregno di solidarietà, di
cooperazione e di quel fine sentimento che ci porta in mondi altri e che ci fa
riflettere sul fatto che forse ciò che chiamiamo umanità ancora esiste, sta
solamente a noi ritrovarla e farla nostra.
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