La memoria del lago, Rosa Teruzzi |
“Se le parole degli amanti non sono scritte nel vento e nell'acqua che scorre, come sosteneva Catullo, forse Gabriele sarebbe riuscito a mantenere le sue promesse.”
Rosa Teruzzi è tornata e
il periodo non poteva essere migliore. Dopo la tensione dei primi mesi di
questo duemilaventi avere tra le mani un libro che permette di sognare e
immergersi in una nuova indagine è davvero un piacere.
“La memoria del lago”
(Sonzogno, maggio 2020) è il quinto capitolo della serie de I delitti del
casello ma come gli altri può essere letto in modo indipendente.
Libera e sua madre sono tornate e stavolta si devono occupare di questioni di famiglia mentre la figlia Vittoria parte per una vacanza con il fidanzato che madre e nonna sperano di poter conoscere presto meglio.
Le Miss Marple del Giambellino amano indagare e
nonostante i giornali parlino dei misteriosi rapinatori mascherati la voglia di
scoprire ciò che realmente accadde alla madre di Iole, la ultrasessantenne
eccentrica appassionata di yoga e amore libero che vive insieme alla figlia Libera, la ormai
famosa fioraia del Giambellino.
Cosa ci faceva Ribella in
quel bosco tutta sola con una bambina piccola che la aspettava a casa? E perché
nonno Spartaco non ha mai voluto raccontare altro su questa storia? Voleva
mantenere un segreto o semplicemente non era a conoscenza nemmeno lui della
verità?
Un’altra bellissima
storia che ci porta stavolta sul lago di Como, più precisamente a Colico, in
provincia di Lecco. È qui che si è conclusa la vita della povera Ribella, tanti
giravano attorno a lei e forse non tutti con intenzioni benigne.
Ma è bello poi ritrovare
(o incontrare per la prima volta) Libera, così bella ma sempre così tormentata
dal suo passato e dal presente che fatica a decifrare. Per chi già lo conosce
sappiate che Gabriele ricomparirà e… leggete per saperne di più!!
Riecco anche il Dog e la Smilza, sempre pronti a buttarsi in nuovi casi e abilissime nel ricavarne il meglio ai fini del loro quotidiano.
Rosa Teruzzi |
“Allora non si era sbagliata. Per qualche ragione che in quel momento ancora le sfuggiva, il Dog era rimasto affascinato dalla storia di Ribella. Magari soltanto perché rappresentava un enigma e quindi una sfida alla sua intelligenza. E infatti il capocronista aveva subito dato prova delle sue capacità: gli erano bastate meno di tre ore per avviare le ricerche. Aveva scoperto, per esempio, che il prete della denuncia, don Carolino, era ancora vivo, e dopo la pensione si era ritirato nella casa di famiglia, a Laghetto.”
Con “La memoria del lago”
si ride, ci si innamora, si respirano libertà e nostalgia, si sentono i profumi
dei fiori più belli (quelli utilizzati da Libera per le creazioni dei suoi
famosissimi e originali bouquets) e si ammirano ineguagliabili scorci sul lago.
Un viaggio verso le
origini che ci permettono di conoscere una Iole sempre stravagante ma molto più
riflessiva. Una storia che fa riflettere sull'importanza del passato per il
nostro presente.
Una nuova avventura al femminile della
scrittrice ed esperta di cronaca nera Rosa Teruzzi il cui capolinea è ancora
una volta quello splendido casello milanese restaurato e sempre luogo di
emozioni, dubbi e passioni senza tempo.
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