L'invenzione di noi due, Matteo Bussola |
“Cominciai a scrivere a mia moglie dopo che aveva del tutto smesso di amarmi. Solo allora mi venne l’idea. È triste, tragico persino, ma torniamo a occuparci delle cose quasi sempre quando sono finite. Forse la fine è l’unica condizione in grado di smuoverci davvero. Forse è solo che, per risvegliare il nostro desiderio di agire, abbiamo bisogno di una distanza, la sensazione di dover recuperare un’opportunità che ci appare lontanissima, perduta. Irrimediabile.”
Di storie d’amore ne
leggiamo e ne circolano davvero tante ma quante di queste potrebbero essere
descritte come verosimili e in quante riusciamo realmente a rivedere noi
stesse/i?
Sì, non nego che sognare
ad occhi aperti a volte sia piacevole ma lo è ancora di più ritrovarsi tra
pagine che raccontano verità.
“L’invenzione di noi due” (Einaudi, maggio 2020), ultimo romanzo di Matteo Bussola, è la storia di Milo e Nadia, marito e moglie da anni e legati da qualcosa che credevano fosse così forte che avrebbe permesso di non cambiare mai il loro amore.
Ma la realtà non è così semplice, lei sembra essersi spenta e lui non sa più cosa fare per riportarla a sé. Fino a quando non gli viene l’idea di scrivere delle lettere alla moglie fingendosi un altro. Tra le parole che si scambiano ci sono tutte le paure, le speranze e quelle confessioni che mai si erano scambiati prima di allora. Nadia comincia a ritrovare la voglia di andare avanti, Milo se ne rende conto ma con la consapevolezza di non essere stato lui ad evocare tali emozioni e la gelosia fa capolino per la prima volta nel suo cuore. Ora non gli rimane più tanto, meglio fingere ancora o raccontare la verità?
“L’invenzione di noi due”
è il racconto del cambiamento, perché nulla è statico, tantomeno le relazioni
tra persone che stanno insieme da tanti anni. Una narrazione delicata che non
si fa problemi a mostrarsi nella sua spietatezza, nel suo essere così reale,
senza remore nell’esprimere emozioni vere, non edulcorate.
“Certi giorni, avrei
voluto che Nadia non ci fosse per poterla desiderare ancora, per sognare che
esistesse da qualche parte, per avere nostalgia di un chissà.”
Milo e Nadia sono due di noi: lei una donna all’apparenza complicata, ma che in realtà
Matteo Bussola |
“Ma è un fatto che chi ha
perso un pezzo di sé, si tratti di un braccio o di un piede, passerà il resto
della vita a cercare di tenersi insieme.”
La voce narrante è quello
di Milo, un uomo, cosa che non capita così spesso quando si tratta di romanzi
che raccontano storie di amore. Ed è forse proprio questo aspetto a renderla
una storia per tutti, e in particolare per i lettori maschili, per riflettere,
per capire che nulla mai va dato per scontato e che la diversità è ciò che
sempre ci contraddistingue, con i suoi pro e i suoi contro.
“Scrivere un romanzo è
come l’amore: l’ispirazione può avere la forma di una folgorazione iniziale, ma
poi non procede per scatti brucianti, piuttosto si muove per passi lenti,
sentieri tortuosi, e richiede una lunga, difficile fedeltà, mentre la storia ma
mano si viene formando.”
“L’invenzione di noi due”
è amore puro, sincero, forte, è un libro la cui lettura è necessaria e capace
di cambiare la nostra vita.
È anche amore per i libri
e per la scrittura, così importante e capace di scavare dentro di noi, tra le
viscere, andando oltre ogni parola che potrebbe mai essere pronunciata da bocca
umana.
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