Finché il caffè è caldo, Toshikazu Kawaguchi |
“Ma se in realtà cambiare il presente era impossibile, allora Gorō sarebbe partito comunque e loro due si sarebbero lasciati. Eppure Fumiko desiderava ancora con tutto il cuore tornare il passato: tutto quello che voleva era tornare indietro e dare un’occhiata. Era focalizzata sul processo in sé di tornare indietro e non vedeva l’ora di sperimentare questo fenomeno incredibile.”
Non sempre i libri che leggiamo ci catturano dalla
prima pagina. Avevo superato le dieci e stavo cominciando a chiedermi perché si
parlasse tanto di questo romanzo sul web.
Poi è accaduto un fatto curioso, una delle
protagoniste si è seduta su quella sedia nel piccolo caffè giapponese e si è
ritrovata nel passato nel quale sperava di incontrare il marito che nel
presente è malato. In quel momento è scattato quel qualcosa che mi ha permesso
di andare avanti con curiosità e ora posso dire di essermi innamorata di questa
storia!
“E se quella sedia ha il potere di cambiare il
cuore delle persone, di sicuro un senso deve averlo.”
“Finché il caffè è caldo”
(Garzanti, marzo 2020) è il romanzo di esordio (con il quale ha vinto il Suginami
Drama Festival) dello sceneggiatore e regista giapponese, classe 1971, Toshikazu
Kawaguchi.
Tutto accade in un caffè, uno di quelli piccoli e accoglienti nei
quali tutto potrebbe accadere e nel quale potremmo incontrare chiunque. È un
luogo molto particolare, non tutti lo sanno ma se ci si siede su quella sedia e
si rispettano alcune semplici regole si può tornare indietro nel passato o
persino viaggiare in avanti nel futuro.
Toshikazu Kawaguchi |
I rischi non mancano, tutto comincia
nel momento in cui il caffè caldo viene versato nella tazza ma se non lo si
beve prima che si raffreddi tutto potrebbe tramutare in un incubo.
Ma a rendere così bello questo romanzo non sono
tanto i viaggi nel tempo ma le storie che questi raccontano, tutte molto forti,
commoventi, pregne di amore e sofferenza.
“L’acqua cade dall'alto al basso, è la forza di
gravità. Anche le emozioni forse agiscono secondo la stessa legge. Di fronte a
una persona con cui si ha un legame profondo e a cui si sono rivelati i propri
sentimenti, è difficile mentire e lasciar perdere.”
Le emozioni non mancano ed è difficile non farsi
trascinare da Fumiko che rimpiange di aver lasciato partire il ragazzo senza
dirgli cosa pensava veramente, da Kòtake che cerca se stessa e il marito che
sembra ormai essersi perso, da Hirai che spera di poter rimediare con la
sorella e da Kei che desidera solo essere una buona madre.
Poco più di centosettanta pagine da leggere con
piacere, ricordando che il presente è ciò che abbiamo ora e che dobbiamo
coltivarlo a dovere, sorseggiandolo con calma, perché nella realtà non ci è
possibile viaggiare nel tempo e se anche si potesse non è detto che i risultati
sarebbero quelli attesi.
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