La volontà del male, Don Chaon |
“Il corpo sbatté contro rocce e rami, strusciò sulla ghiaia, ma rimase quasi intatto. In aprile, quando le due matricole del college videro il volto del ragazzo attraverso il sottile strato di ghiaccio tra le canne, dalla riva del vecchio laghetto dove si andava a pattinare, scambiarono il cadavere per un manichino gettato via, o una maschera di Halloween. Stavano raccogliendo campioni d’acqua per il corso di Biologia, e in quel momento si sentivano più inclini alla scienza che alla superstizione. Una delle ragazze si chinò e toccò la guancia del cadavere con il gommino della matita.”
Il male e il bene, la
nostra volontà e quella degli altri: che certezza abbiamo in relazione a ciò
che ci accade quotidianamente e a ciò che ci è accaduto nel passato?
Vi siete
mai chiesti se il passato che ricordate, dal più remoto ad oggi, è frutto della
vostra esperienza o di ciò che vi è stato raccontato da altri? Quante volte
avete riflettuto su fatti della vostra infanzia e avete affermato ‘certo che me
lo ricordo’? Ma di quel fatto non vi aveva parlato più volte vostra madre? E
non potrebbe averlo fatto talmente tante volte da essersi sedimentato in un
piccolo cassetto del vostro cervello tramutandolo involontariamente in un
ricordo che ricordo non lo è mai stato?
È su ragionamenti di
questo genere che si basa il romanzo “La volontà del male” (NN Editore, 2019,
traduzione di Silvia Castoldi) dello statunitense Dan Chaon.
Protagonista Dustin
Tillman, i cui genitori e zii vennero uccisi trent’anni prima dal fratellastro
Rusty. Quest’ultimo venne condannato grazie alle testimonianze dello stesso
Dustin e della cugina Kate. Quella storia era ormai lontana nel tempo ma quando
Rusty viene rilasciato perché tutte le accuse su di lui sono cadute si riapre
una voragine che mette a rischio la vita di tutti. Dustin ora è sposato, ha due
figli e svolge la professione di psicologo. Improvvisamente appare poi Aqil, un
ex poliziotto che sta indagando sulla scomparsa di alcuni giovani ragazzi e che
è convinto sia opera di un serial killer. Dustin precipita in una confusione
che potrebbe coinvolgere tutti e portarlo a scelte né semplici né coscienziose.
“La volontà del male” è
un thriller che tiene il lettore incollato alle pagine dalla prima all'ultima.
Sto parlando di quasi
cinquecento pagine, un po’ tantine in genere ma non in questo caso
per il quale
erano necessarie.
Dan Chaon |
Senza sarebbe stato complicato farsi un’idea generale di
tutti i fatti e personaggi. La maestria dell’autore sta proprio in questo, nell'aver creato una serie di intrecci ben organizzati nelle quali ascoltiamo
le voci di tutti.
“Stai bene quando sei
fuori da te stesso! Ti premi dentro un’altra vita e anche lei preme dentro di
te, e poi la pressione si stabilizza: alcune parti di te sono state sostituite,
o quantomeno diluite. Per il momento, tutte le cose che strisciavano in lenti
cerchi interminabili attorno alla circonferenza della tua mente sono stata
spazzate via, dentro uno scarico. Stai indagando, e l’indagine ti stringe tra
le braccia e focalizza la tua attenzione.”
Non ci sono solamente un
protagonista e l’autore ma sono presenti le voci di tutti i soggetti coinvolti
e anziché creare confusione questo procura quel qualcosa in più ad un romanzo
davvero intenso dal punto di vista della trama.
Dopotutto nei romanzi come
nella vita ascoltare tutti i punti di vista è importante proprio per riuscire a
comprendere ogni piccolo aspetto della questione.
“La volontà del male” è
tanto avvincente quanto inquietante. Proverà (e a volte ci riuscirà) a
togliervi il sonno la notte e a tormentare le vostre giornate.
Vi domanderete chi ha
fatto cosa in questa storia e se ciò che eravate certi di aver fatto voi in
passato non sia invece mai accaduto.
Gli amanti del genere ne
rimarranno conquistati e tutti gli altri desidereranno non approdare mai all'ultima
pagina.
Buona lettura!
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