lunedì 1 luglio 2019

“Ultimo tango all’Ortica” di Rosa Teruzzi: una nuova indagine al femminile tra i vicoli di una Milano più frenetica e romantica che mai

Ultimo tango all'Ortica, Rosa Teruzzi

“Libera scosse il capo, infastidita. Era davvero troppa la confusione che regnava nella sua testa e nel suo cuore e mai, come in quel momento, avrebbe avuto bisogno di un vero amico con cui aprirsi, ma le persone di cui si fidava erano tutte, chi più chi meno, coinvolte nei suoi conflitti e nonno Spartaco, l’unico che avrebbe saputo ascoltarla senza giudicarla, non c’era più.”
Quando Katy occupa il centro della pista da ballo tutti la guardano e rimangono ammaliati dai movimenti sinuosi del suo corpo mentre si esibisce in un appassionante tango, ogni volta con differenti ballerini. 

La balera dell’Ortica, nella periferia di Milano, è piena di gente quella sera di agosto, non appena la musica si ferma lei fugge e la stessa notte un giovane e molesto uomo, ex della ballerina, viene ritrovato morto, ucciso da un colpo di pistola. È stata forse la donna ad ammazzarlo, stanca dei pedinamenti, o qualche altra spasimante? La polizia arresta il maggiordomo di una ricca signora, un uomo taciturno nella cui agenda vengono trovate delle foto di Katy, ma qualcosa non torna e serviranno le abilità delle Miss Marple del Giambellino per svelare il mistero e scagionare l’innocente. Contemporaneamente si intrecciano al delitto dei fatti irrisolti nel tempo e un mistero di famiglia mai sondato fino in fondo.

“Ultimo tango all’Ortica” (Sonzogno, maggio 2019) è il quarto volume che vede protagoniste le investigatrici milanesi e benché vi sia un filo conduttore ad unirli possono tranquillamente essere letti in autonomia.

Libera e Iole, figlia e madre, sono ancora una volta le protagoniste indiscusse, insieme a Vittoria, un po’ più in disparte, ma non meno importante, da quando l’omicidio del padre è stato risolto.

Il presunto colpevole dell’omicidio sul quale indagano è una cara amica di famiglia, coetanea di Iole, e questo le fa sentire ancora più coinvolte. Le loro tecniche nell’indagare si sono fatte più precise e la loro stravaganza le rende spassosissime.

Libera continua a svolgere la professione di fioraia, confezionando bellissimi bouquet
Rosa Teruzzi
oramai famosi ovunque, e Iole non abbandona la sua indole da figlia dei fiori tra sedute di yoga improvvisate e furtivi incontri con spasimanti di volta in volta differenti.   
  
La fioraia non perde il suo romanticismo e la sua immagine di donna innamorata, delusa dall’uomo che credeva avrebbe potuto accompagnarla negli anni a venire, è più bella che mai. Finalmente si sente donna e rivendica il suo essere capace di prendere decisioni senza interferenze esterne.  

“Gabriele, l’unico uomo che in tutti quegli anni avesse mai davvero desiderato, era lì, seduto al suo fianco, e solo sfiorarlo le metteva i brividi. Era lì, ma non poteva più essere suo. E allora come era possibile che lei si sentisse al contempo devastata e quasi sollevata? La paura della sofferenza che può derivare dall’amore era più forte, per lei, del piacere che l’amore porta?”

Ogni libro è un crescendo e ogni indagine è coinvolgente e intrigante.

Rosa Teruzzi ci regala una nuova avventura in una Milano frenetica, romantica ed inedita fatta di libri, di fiori, di gente, di splendidi caselli ferroviari ristrutturati, e di verità nascoste e di donne.

Sì, perché le donne sono le vere protagoniste di questo libro, con la loro forza, la loro debolezza e il diritto di essere rispettate indipendentemente da luoghi comuni maschilisti o da stupidi pregiudizi privi di fondamento.

Le poco più di centoquaranta pagine scorrono velocemente e ora non ci resta che attendere la prossima indagine!

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