lunedì 17 settembre 2018

“SICE. Le bambole non hanno diritti” di Fernando Santini: un intrigante thriller tra squadre investigative e crimini efferati

SICE, Fernando Santini

“Vedi, Guglielmo, quella, per noi, non è una ragazzina. Per noi, e se ci pensi bene anche per te, è solo una bambola. E una bambola non ha diritti. Una bambola ha solo un dovere. Quello di far divertire il burattinaio.”  
Marco Gottardi, Vice Questore di lunga esperienza, ha lottato per anni contro la criminalità ma ha ora deciso di ritirarsi in un commissariato romano dove potrà riposarsi e lavorare con maggiore calma. I

l ritrovamento del corpo di un bambino e l’omicidio di un registra cinematografico fanno piombare la Polizia nel panico e da subito è chiaro che per risolvere tali casi sarà necessario coinvolgere i più capaci a loro disposizione. 

È così che a Gottardi viene chiesto di gestire una nuova unità che lavorerà su questi casi, la Squadra Investigativa Crimini Efferati, SICE. In parallelo, e segretamente, viene fondata un’organizzazione chiamata ARCO e non è chiaro se il loro unico intento sia quello di cercare vendetta con ogni mezzo.

SICE. Le bambole non hanno diritti” (Dark Zone, novembre 2017) è il romanzo d’esordio di Fernando Santini, un esordio piuttosto interessante e dalla copertina davvero bella e che salta subito all'occhio.

Il genere è quello poliziesco e la trama è intrigante ed attuale, così come la lettura, da subito coinvolgente ed intensa.

I delitti sono efferati al punto giusto e il lettore segue le indagini insieme al protagonista, immedesimandosi in lui.

Fernando Santini esordisce con uno stile ben preciso ed una scrittura scorrevole e forte. Le
Fernando Santini
pagine scorrono veloci, gli intrecci si dipanano senza intoppi e i protagonisti, sempre soli con loro stessi nonostante tutto e tutti, sono ben delineati e tutti interessanti.  

“È ormai notte quando Gennaro Lepore, guardia giurata della società Sicurezza CIE, torna a casa. Arrivato di fronte al cancello del garage del condominio in cui abita, attiva l’apertura con il telecomando. Entra con l’auto e parcheggia al suo posto. Chiusa la porta, si muove per uscire dal garage.”

Unica pecca è quell'aura di ciò che definisco ‘femminismo al contrario’ che si coglie nelle parti nelle quali l’autore inserisce una protagonista femminile, una donna che collabora con le indagini, che viene trattata con eccessiva, ed ingiustificata, premura, rischiando di infastidire chi legge. Un po’ come se si volesse accentuare la ‘delicatezza’ del ‘sesso debole’. 

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2 commenti:

  1. Adoro i thriller e questo mi sembra molto interessante. Aggiungo subito il titolo in wish list!

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    1. Sono certa che lo troverai interessante e spero ti piacerà!

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