“La paura è il destino che ti preme nelle budella.”
Un ticchettio di
sottofondo incessante, le strade di Dunkirk, cittadina sul mare del nord della
Francia, sono vuote, o così sembra. Poi gli spari a raffica e quel povero
soldato solleva le mani gridando che è inglese. Passa perciò dal lato sicuro ed
ecco la spiaggia, immensa, sulla sabbia migliaia e migliaia di soldati che
attendono una nave che possa portarli via da quella che è diventata una vera e
propria trappola. Ecco quindi aprirsi tre diversi scenari: il molo, il mare, il
cielo. I diversi personaggi si muovono in questi tre luoghi e tra salti temporali discostanti e attacchi continui le vite di alcuni di loro si
incontrano e scontrano imprevedibilmente.
“Dunkirk”, (Regno Unito,
Stati Uniti d'America, Paesi Bassi, Francia, 2017, durata 106 min.) uscito
nelle sale cinematografiche statunitensi il 21 luglio 2017 e il 31 agosto 2017
in Italia, è il nuovo acclamato film di Christopher Nolan. Da anni progettava
di mettere in scena l’evacuazione di Dunkerque avvenuta nel 1940, in piena Seconda
guerra mondiale. Il regista britannico ha abituato il pubblico a film
spettacolari e non è stato da meno neppure stavolta.
“Dunkirk” è un film sulla
guerra, su un episodio specifico, diverso dai precedenti visti fino ad ora.
Quella che Nolan ci offre è una visione inedita, non per questo fedele ai fatti
storici (numerose le polemiche al riguardo e le accuse secondo le quali il regista avrebbe manovrato la storia a favore dei britannici), in cui l’uomo con le sue
paure è l’unico vero protagonista.
“Dunkirk” è un oscillare
di navi, di corpi, di sguardi disorientati alla ricerca di una via di fuga da
quella trappola che è la guerra e, talvolta, la vita stessa.
Le parole non servono di
fronte a simili contesti, i dialoghi sono infatti ridotti al minimo, scarni,
come l’animo dei protagonisti che vaga incerto. Mai in alcun momento lo
spettatore si annoia, anzi, ogni scena aumenta l’ansia e le aspettative.
L’arrivo poi di quel siluro,
silenzioso come un serpente, devastante come una tempesta dopo la presunta
quiete. E la spiaggia bianca che violata si riempie di spuma e diviene
fanghiglia immonda.
Il nemico non si vede mai
ma aleggia sui protagonisti lungo tutta la pellicola. Sappiamo trattarsi dei
tedeschi ma non un volto né una bandiera ce li mostrano mai.
E poi quei subdoli
flashback, la narrazione temporale non lineare (tratto caratteristico delle
opere di Nolan) che a tratti potrebbero portare confusione ma che in realtà
risultano più azzeccati che mai dato il disordine della guerra e la confusione
delle persone. In questa maniera ha riunito coloro che amano ragionare
guardando un film e coloro che amano i grandi effetti indipendentemente dal resto.
Il giovane Fionn
Whitehead è il protagonista principale di “Dunkirk”, insieme a Aneurin Barnard,
quel soldato trovato sulla spiaggia, il personaggio più silenzioso e dallo
sguardo più eloquente di tutti.
Come non ricordare poi un
sublime Kenneth Branagh, non importa per quanto tempo lo si veda. Ritroviamo
Cillian Murphy nei panni di un soldato sotto shock, Mark Rylance a
rappresentare uno tra i tanti partiti dalle coste inglesi per salvare i
connazionali e Tom Hardy protagonista, grazie ai soli occhi, tra i cieli
francesi.
Parte del pubblico più
giovane sarà stato attirato dalla presenza di Harry Styles (ex degli One
Direction), il quale si difende bene ma le cui battute cadono talvolta (forse
volontariamente?) nel ridicolo.
Un film che vale la pena
di essere visto al cinema (e che sarà certamente tra i protagonisti della
prossima edizione dell’Academy Award) e che colpisce ancora di più se ammirato in
IMAX.
La nuova tecnologia (e parlo nello specifico della nuova sala dell’UCI
Cinemas di Orio, Bergamo) permette di vivere un’esperienza cinematografica senza
pari, che va oltre il 3D. Lo schermo enorme (oltre 490 metri quadri), il
sistema laser con doppio proiettore 4K e la tecnologia audio IMAX creano un
coinvolgimento mai provato prima.
Lo spettatore si ritrova sulla spiaggia di
Dunkirk, la può quasi toccare, sente il vibrare delle poltrone ad ogni attacco,
sobbalza ad ogni colpo di arma da fuoco e ciò che manca sono solamente gli
spruzzi dell’acqua.
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