lunedì 19 dicembre 2016

“The OA” la nuova stranissima serie tv di Netflix creata e diretta da Brit Marling e Zal Batmanglij

Si chiama “The OA” ed è la nuova serie firmata Netflix

La prima stagione ha debuttato il 16 dicembre 2016, proprio pochi giorni fa, dopo un trailer pubblicato a sorpresa che ha lasciato tutti incuriositi.

La prima puntata comincia con il ritrovamento di Prairie, una ragazza cieca scomparsa da sette anni che ora vede di nuovo. Nessuno sa dove abbia trascorso quegli anni e lei non intende raccontare ciò che le è successo. E quando riescono a tirarle fuori qualche parola si tratta di frasi senza un senso logico e non vuole neppure più essere chiamata con il suo nome, dice infatti ora di essere ‘la PA’ (the OA in inglese). Si brancola nel buio insieme alla protagonista che cerca disperatamente un collegamento ad Internet e grazie a ciò incontra alcuni altri ragazzi che si riveleranno fondamentali in quella che lei considera la sua missione.

A primo impatto si possono cogliere delle somiglianze con “Stranger things” ma si tratta di una sensazione fugace data dall’ambientazione, siamo nella classica piccola cittadina americana in cui la gente non aspetta altro che qualcosa di strano o raccapricciante accada, e dall’aspetto di alcuni protagonisti. Ma “The OA” è molto di più e se lo si vuole giudicare non vi sono vie di mezzo, o lo sia ama o lo si odia.


Si tratta un thriller fantascientifico psicologico? O di una serie drammatica che verte verso il soprannaturale? Forse è un mix tra i due ma di sicuro vi è solo che è molto strano e questo non sorprende se pensiamo a quante serie tv nascono quotidianamente. 

Come combattere la concorrenza e attirare il pubblico se non proponendo qualcosa di inedito e di difficilmente decifrabile ma forse per questo ancora più affascinante e spiazzante?

Brit Marling e Zal Batmanglij, non è la prima volta che lavorano insieme (nel 2013 hanno ottenuto la candidatura come miglior film d'esordio agli Independent Spirit Awards 2013 con “Sound of my voice”), hanno dato sfogo alle loro fantasie più assurde e la prima ha contribuito anche come protagonista della serie, con la sua interpretazione eterea.

Otto puntate dalla durata differente (anche questa scelta piuttosto misteriosa): la prima di 70 minuti, altre di un’ora e una addirittura di 31 minuti.

Molto suggestiva la parte in cui si racconta il passato di Prairie bambina, tra le nevi e i ghiacci dell’inverno russo. E poi il racconto di quegli anni, con la comparsa del cattivo (anche lui personaggio controverso) interpretato da Jason Isaacs (Lucius Malfoy in “Harry Potter”), gli esperimenti scientifici, i sogni vividi e la serra nella quale ha vissuto con altre persone.

Il finale di serie fa intuire la futura realizzazione di una seconda serie, dopotutto solamente di alcuni fatti si è avuta una sorta di spiegazione ma rimane ancora molto da raccontare e da svelare.


E chi ha amato questo prime affascinanti otto puntate, definibili cervellotiche, non vedrà sicuramente l’ora di andare oltre, tra quelle atmosfere così particolari che oscillano tra fantastico e fantascientifico e che portano a riflettere sulla vita e sulla morte con ciò che potrebbe attenderci dopo.

PER VEDERE IL TRAILER CLICCA QUI


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