Il cacciatore di colori, Giorgio Valerio Galli
“Continuò a urlare, gridando a lungo la sua frustrazione, fino a sentire raspare gola, e la voce incepparsi in estenuanti colpi di tosse; fino a che quel dolore straziante che le mordeva la testa e le lacerava le spalle e riuscì a domare ogni traccia della sua furia. Era orribile: non solo il fatto di essere prigioniera, nuda e totalmente indifesa, ma anche dover reprimere ogni gesto, ogni scatto e non poter dare libero sfogo a tutto l’orrore e la pena che le si agitavano dentro.”
Quanto le dinamiche di famiglia influiscono sul nostro
presente, sul nostro futuro e sulle nostre azioni? Julie, ragazza timida e
taciturna, lo sa bene e vorrebbe solamente potersi distanziare da tutto questo
e vivere la vita che ha sempre sognato, senza paure, con un lavoro che la
soddisfi e con l’unica compagnia dell’amato gatto Hans.
Poi, una sera, decide
finalmente di lasciarsi andare, di andare oltre la sua routine e di uscire a
ballare. Qui viene avvicinata da un ragazzo che le dice di essere un cercatore
di colori. Per lei è la scoperta di qualcosa di nuovo, la prova che nel mondo c’è
un posto anche per lei.
Qualcosa però non va come aveva immaginato e da quel
momento di supposto riscatto si ritrova in una stanza buia, nuda e incatenata
ad una sedia. Quel ragazzo non è chi dice di essere ma si rivela un sadico
carceriere che ha visto in Julie la preda perfetta da drogare, rapire e rendere
protagonista di un raccapricciante rituale.
“Il cacciatore di colori”, menzione d'onore al premio
SetArt 2023 e vincitore del concorso letterario "Romanzi e generi"
2023 indetto da Edizioni Italiane che ne ha garantito la pubblicazione nel
2024, è il thriller psicologico di Giorgio Valerio Galli.
Quello che dovrebbe essere un viaggio alla ricerca di
se stessa si trasforma in un vero e proprio incubo e Julie rischia di non poter
mai portare a compimento il suo desiderio di cambiamento.
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| Giorgio Valerio Galli |
“Ma non sarebbe stato quello il modo di ritornare a
prendere le redini della sua vita, lo capiva bene: se voleva cercare di darsi
una smossa doveva per forza di cose smetterla di arrendersi e non continuare ad
accettare passivamente tutto ciò che il mondo le propinava.”
Si può uscire indenni da una situazione simile senza
avere un briciolo di fiducia in sé?
“Non contava nemmeno il dolore che tornava vivo sul
collo ora che, afflosciandosi su sé stessa, premeva con forza sul filo spinato:
era tutto distante, insignificante e inutile. Proprio come lei.”
Due personaggi interessanti, una storia intrigante con
l’unica pecca di non aver sviluppato a dovere la figura dell’aguzzino. Forse
nel prossimo romanzo?
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