martedì 17 dicembre 2024

“Il villaggio perduto” di Camilla Sten: brividi ed orrore alla ricerca di un passato misteriosamente occultato

Il villaggio perduto, Camilla Sten

“Un suono mi sale in gola. Porto la mano alla bocca per soffocarlo. Una risata folle mi graffia e mi lacera il petto, tentando di farsi strada tra le dita. Ho paura di quello che potrà succedere se tolgo la mano. Se la lascio uscire.”

Alice Lindstedt è una giovane regista di documentari precaria convinta che quella storia che da sempre la ossessiona possa essere la via per il successo.

Nell’estate del 1959 il piccolo villaggio minerario di Silvertjärn è stato teatro di un evento inspiegabile: i suoi novecento abitanti sono svaniti nel nulla, lasciandosi dietro soltanto una città fantasma, il cadavere di una donna lapidata nella piazza del paese e una neonata di pochi giorni abbandonata sui banchi della scuola. 

Nonostante le indagini e le perlustrazioni a tappeto della polizia, non si è mai trovata alcuna traccia dei residenti, né alcun indizio sul loro destino. La nonna di Alice viveva nel villaggio, e tutta la sua famiglia è scomparsa insieme a loro. 

Le domande senza risposta sono troppe, e Alice decide di realizzare un documentario per ricostruire ciò̀ che è realmente accaduto. Raggruppa una troupe di amici fidati, o presunti tali, e si reca sul posto per i primi sopralluoghi: ben presto capiranno che non tornare indietro sarà più complicato di quanto avrebbero mai immaginato.

“Il villaggio perduto” (Fazi Editore, luglio 2024, traduzione Giuseppe Marano) è il coinvolgente thriller di Camilla Sten, autrice svedese classe 1992, figlia della famosa scrittrice di gialli Viveca Sten.

Una storia che parte con un mistero per sfociare poi in una serie di vicende terrificanti che ci accompagnano in un crescendo di tensione all’interno delle case diroccate di questo piccolo villaggio abbandonato la cui storia surreale nasconde un passato spaventoso.

Un inizio alla The Blair Witch Project che vira presto verso uno scenario inquietante con quel legame con il reale e vicende del passato che aiuta a rendere il tutto più credibile e veritiero.

“Eccola, finalmente. Ecco la svolta che stavo cercando. Uno scoop incredibile. Solo che non avrei mai potuto immaginare quale sarebbe stato il prezzo da pagare.”

Camilla Sten
Trecentosessanta pagine durante le quali è difficile staccarsi, attirati dalla narrativa della scrittrice, dalla tensione crescente che ci conduce in uno scenario dal fascino macabro.

Quando tra i libri ritroviamo l’orrore della vita reale e quotidiana non possiamo non pensare a Stephen King e questa storia lo ricorda tanto, con in più l’atmosfera scandinava che già di per sé risulta cupa ed affascinante al tempo stesso.

“Sente il rumore già quando superano la schiera di case. È un rumore orribile, come di un animale che soffra di un dolore insostenibile. È un mugghio sordo che non sembra poter giungere da una gola umana.”

Il romanzo perfetto per questo freddo periodo dell’anno e per un regalo di Natale sentito e da brividi. 

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