martedì 25 giugno 2024

“L’amore è un fiume” di Carla Madeira: lo spiazzante esordio letterario della scrittrice brasiliana

L'amore è un fiume, Carla Madeira

“Se c’è qualcosa che non manca al mondo è la gente destinata a non incontrarsi mai. Si nasce in paesi lontani e non ci si incrocia nemmeno per caso. Un vero spreco. Chissà quanti incontri destinati a non verificarsi mai si sarebbero rivelati travolgenti. Per affinità, per improbabile attrazione, per i casi della vita, per qualche reagente occulto, chi può dirlo? Quanto amore perduto in queste asincronie.” 
Venâncio e Dalva sono sposati e si amano in modo profondo e totale e sono l’invidia di chiunque li osservi. La loro unione va oltre ogni legame terreno e sembrerebbe che nulla possa turbarli. 

Così non sarà a causa di un qualcosa che stravolgerà completamente e in maniera devastante il loro equilibrio. 

In questo non-equilibrio si insinua Lucy, prostituta dal passato complicato, orgogliosa del suo lavoro e del suo essere desiderabile e desiderata. Nessuno può dirle di no e nessuno lo aveva mai fatto prima di Venâncio che arriva, si trascina la prima prostituta che trova e ignora Lucy accendendo in lei una passione incontenibile. Il giorno in cui lei otterrà ciò che voleva arriverà ma sarà ben diverso da come immaginava e sarà lui a volerlo. 

“L’amore è un fiume” (Fazi Editore, traduzione di Daniele Petruccioli, da oggi, venticinque giugno, in tutte le librerie fisiche virtuali, è il romanzo di Carla Madeira, classe 1964, divenuta il nuovo fenomeno della letteratura brasiliana. Un libro veramente forte, spiazzante, commovente e capace di far riflettere travalicando tutti i concetti di morale. 

“Perdere l’amore è un annottare interno, una memoria del corpo evocata dal tramonto, che tinge di rosso il cielo. Per chi rimane solo, dopo avere amato, l’arrivo della sera è intollerabile.” 

Dalva e Lucy, apparentemente così diverse, combattono contro una realtà patriarcale e si ritrovano più vicine di quanto avrebbero mai immaginato. 

È una storia di donne, di uomini sbagliati, di coraggio, di violenza, di lotta e di crescita. Una climx di emozioni e fatti che non possono non disorientare portandoci a giudicare qualcosa che va soppesato con attenzione. 

Ci si ama, ci si odia e ci si perdona ma in quale ordine e con quali motivazioni? 

“Si chiese se una donna abbia il diritto di perdonare l’uomo che la prende a botte. Non trovò risposta, forse non c’era.” 

Carla Madeira dà il meglio di sé in questo suo romanzo d’esordio dalla scrittura riconoscibile,
Carla Madeira

delicata e forte al tempo stesso, senza fronzoli e con immagini e parole dirette. Una vertigine che culmina in un fatto sconvolgente, da brividi. 

Dall’amore si passa a qualcosa difficilmente descrivibile per terminare poi con un finale che tenta di rimediare al peggio e che lascia a noi il compito di trovare possibili scenari futuri che possano essere adeguati. 

Come dice il titolo “L’amore è un fiume” e come tutti i fiumi può essere cheto ma anche imprevedibile e straripare improvvisamente e senza avvertimento. 

“L’amore, quando nasce forte, ha fretta di diventare eterno. Non considera di essere fatto di carne madida. Quei due presero a vivere il loro desiderio impreparati a qualunque limite, badavano sempre meno alle regole, agli altri, all’obbligo della compunzione. Gli interessava solo la vertigine. E si sa, ignorare il resto del mondo dà noia al mondo, così incapace di sopportare una dose troppo abbondante di felicità.”
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