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Talia, la figlia del fabbricante di bambole, Cristina Biolcati |
“La donna se ne vergognava, e per superare quello ci sarebbe voluto del tempo, però almeno adesso lei e Mario avevano un piccolino da accudire; fra le quattro mura domestiche era entrato un barlume di speranza. Un segreto solo loro, che nessuno doveva scoprire.”
Per anni Adua e Mario hanno tentato di avere dei figli ma senza successo e quando vengono a conoscenza della possibilità di ordinare una bambola reborn non ci pensano neppure un secondo. A consegnarla è il corriere ma, inspiegabilmente, insieme al bambolotto viene recapitata anche una bambola, la riproduzione di una bambina di circa sei anni di nome Talia.
Loro non l’hanno ordinata e decidono di contattare subito il fabbricante per chiedere spiegazioni. Quest’ultimo presenta la bambola come la sorella maggiore del bambolotto e spiega che non potevano essere separati.
In un primo momento sembra trattarsi di uno
scherzo ma quando il giorno dopo ricevono una chiamata dalla scuola per sapere perché Talia non
sia presente i due si insospettiscono e il padre si muove per mostrare che la bambina è in realtà è una bambola. Ma le cose non vanno come
dovrebbero e accade qualcosa che non avrebbero mai immaginato.
“Talia, la figlia del fabbricante di bambole” (Delos Digital, marzo 2022) è il nuovo romanzo breve di Cristina Biolcati, scrittrice e poetessa ferrarese e padovana d’adozione, per la collana Innsmouth - Weird Zone che raccoglie racconti oscuri, talvolta bizzarri e le cuiradici possono essere ricondotte a Lovecraft. Non a caso il nome della collana fa riferimento alla cittadina immaginaria dello stesso autore descritta nella storia “La maschera di Innsmouth”, pubblicato nel 1936.
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Cristina Biolcati |
Da mitologica musa della commedia Talia si
trasforma in essere inquietante capace di gesti inaspettati da quella che sarebbe
dovuta essere una bella e dolce bambola.
“Talia, la figlia del
fabbricante di bambole” ha un ritmo incalzante che rende la lettura più
accattivante, è intrigante e fa rabbrividire al momento giusto.
Nonostante la base del racconto ricordi la nota
serie televisiva “Servant” (nella quale i coniugi protagonisti assumono una
bambinaia che accudisca la loro bambola reborn) la storia si sviluppa poi in
maniera differente ed originale, accompagnata da una scrittura raffinata e riconoscibile, rimanendo impressa nella mente del lettore
anche al termine della lettura.
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