lunedì 1 agosto 2016

"Un impellente bisogno": l’ultimo racconto thriller del bergamasco Nicola Rocca

Un impellente bisogno
“La carrozza della metropolitana è quasi deserta. Come sempre, a quest’ora. Il seggiolino vicino a me è occupato da un uomo di origine africana. E’ grasso e sporco. I capelli sono un cespuglio crespo. Ha il respiro affannoso e, sebbene non abbia la bocca nella mia direzione, l’odore ripugnante del suo alito invade con prepotenza le mie narici. Deglutisco un nodo di saliva per frenare un conato di vomito. Sospiro e faccio roteare sull'anulare sinistro l’anello d’argento. Ho paura. Perché so che è già successo.”
Sempre più di frequente i telegiornali ci riportano notizie di persone aggredite sui treni o sulle metropolitane. La paura dilaga e ad incrementare i timori, che spesso hanno il retrogusto del razzismo, anche gli arrivi di migliaia di clandestini sulle coste italiane.

Il protagonista di “Un impellente bisogno” (giugno 2016) è proprio uno dei tanti pendolari che quotidianamente usufruiscono dei mezzi pubblici per tornare a casa dal lavoro o dalla scuola. Ma stavolta lui ha paura, una volta a terra si sente osservato, qualcuno forse lo segue e non gli resta altro che proseguire fingendo sicurezza. Poi intravede la porta dei bagno pubblici e ci si infila. E qui accade l’impensabile. L’impellente bisogno deve essere portato a termine, nessuno può cancellare quell’urgenza dalla sua mente. 

“Un impellente bisogno”, tra i vincitori del Premio letteratura italiana LCE 2013, è un breve racconto in cui Nicola Rocca mostra ancora una volta la sua abilità nel creare intriganti situazioni di suspense.

Nicola Rocca
Sono sufficienti poche pagine per immergersi in un’atmosfera da brivido che rievoca una delle tante nostre paure. E con un finale a sorpresa, come sempre negli scritti dell’autore bergamasco, già autore dei racconti “Frammenti di follia”, “Cold case – Il diario degli omicidi irrisolti”, “L’unica soluzione possibile”, “Un ragazzo sveglio” e dei romanzi “Chi era mio padre?” (Silele edizioni, 2014) e “La morte ha l’oro in bocca” (novembre 2015).

Un bel giallo in formato digitale per questa calda estate, da leggere sotto l’ombrellone, all’ombra di un abete in montagna o rilassati sul divano di casa propria, in attesa del prossimo romanzo in uscita a novembre 2016.  





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