La medaglia, Pietro Castellini |
“Se all’epoca avessero saputo che sarei diventato il Dittatore, si sarebbero messi a ridere. Anch’io lo avrei fatto. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare gli eventi che avrebbero portato alla fine del mondo conosciuto.”
Vi siete mai domandati come
un dittatore giunga ad essere definito tale? Quale è stato il suo percorso
professionale ma soprattutto di vita? E cosa lo ha portato a ricoprire un ruolo
così complicato e contestato?
“La medaglia” (Delos
Digital, luglio 2021), racconto lungo di Pietro Castellini, classe 1994, laureato
in Scienze Geologiche e vincitore del 2020 Yearbook Geocontest nella categoria
geo_tale-writing, prova a raccontare proprio questo, come un ragazzo, poi uomo,
sia arrivato a diventare dittatore.
Tutto ciò accade in un
mondo distopico, in un’ambientazione fantapolitica nel quale è il Dittatore
stesso a raccontare e a raccontarsi.
Il suo destino è segnato
fin dalla nascita e la gabbia dorata che oramai è divenuta la sua abitazione
non è ciò che segretamente desiderava.
I sogni erano ben altri
ma se solo il padre gli avesse indicato la strada forse le cose sarebbero
potute evolversi in modo differente.
Pietro Castellini |
Con una narrazione intimista
Pietro Castellini ci conduce in un mondo diverso da come lo conosciamo, una
realtà inquietante e oscura.
“Ci manderanno i loro
reietti. I delinquenti, i ladri e gli stupratori lavoreranno per noi. E quando
non avremo più loro, useremo gli androidi. Sono già pronti.”
Una visione futura che
auspichiamo non si avvererà mai.
Un racconto ben scritto, una storia da leggere e sulla quale riflettere.
Unica pecca, mi è forse mancata
un po’ di azione, nonostante sia chiaro dal principio che il movimento vero e
proprio della narrazione è quello interno, nell’anima e nella mente del tormentato
protagonista.
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